Volla-Casalnuovo

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Il percorso ha inizio alla „Casa dell’Acqua“, un edificio di due piani fuori terra di propretà del Comune di Napoli, oggi al confine tra i Comuni di Volla e Casalnuovo.

La „Casa“ era il punto di partenza dell’antico Acquedotto della Bolla, un’opera idraulica di epoca greco-romana e conteneva una vasca che raccoglieva le sorgenti captate nelle zone di Somma Vesuviana. Un ripartitore in pietra separava l’acqua destinata ai cittadini napoletani che viaggiava in condotte interrate, dall’acqua per i terreni agricoli, che alimentavano lungo il loro percorso i mulini di numerosi casali, fino a raggiungere il mare alla periferia meridionale della città.

 

L’acquedotto della Bolla fu dismesso negli anni ’80 del secolo scorso. Oltre una strada, il canale scoperto, intatto, si riconoscono i mattoni in tufo antico, è alimentato ancora da acque cristalline. Il paesaggio attraversato è incredibile, inaspettato, lo abbiamo percorso per alcuni chilometri in direzione ovest, fino all’incrocio con un’altro canale proveniente da nord-est (canale Cozzone).

– Guardando indietro verso Volla

Passando sotto una serie di cavalcavia ferroviari (circumvesuviana/ferrovia FS/euro star) si notano aziende agricole operanti su ambe le sponde, alcuni terreni sono attrezzati con moderne serre, alcuni vivai specializzati nella coltivazione di piante aromatiche. Altre aree sembrano abbandonate, altre ancora sono percorse da camion che rilasciano strati di terreno.

– Il canale sinuoso
– Entrando nel labirinto di viadotti
– Nel labirinto

Un’esperienza insolita per noi tutti, spazi sconfinati, verde a perdita d’occhio. Abbiamo notato degli aironi che perlustravano il canale alla ricerca di cibo, dei grossi falchi che scrutavano la vegetazione pronti a scendere in picchiata alla vista di piccole prede.

– Lungo i vivai
– Lungo il canale
– Lavori di movimento terreno sulla sponda opposta

Acqua in abbondanza viaggia a pochi centimetri dal suolo, Pasquale proprietario di un piccolo terreno poco distante dal percorso del canale ci ha confermato di avere la falda a poco più di metro sotto di lui.

– guardando il Vesuvio

Dalle falde del Vesuvio, così come dalla Piana del Nolano, il sistema idraulico naturale continua a portare quantità di acque notevoli che quando possono si riversano nei canali esistenti.

Nella documentazione ufficiale del Piano Regolatore non abbiamo trovato nessun riferimento all’acqua come risorsa energetica ed ambientale, nessuna informazione sui pregi naturali e paesaggistici di queste zone, nessun cenno al valore storico ed architettonico dell’infrastruttura idraulica.

Martin at work

da sinistra: Leonardo, Francesca e Giacomo Faiella, Martin Devrient, Alexander e Leone Valentino, Bruno Brillante, Carmine, Cristiana, Daniela Allocca, Ivana Fabbricino e Raffaele Marone – 20.01.2021

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BIRDWATCHING URBANO ALLA PERIFERIA EST DI NAPOLI