Il Vuoto Proprio

 

Pratiche per l’attivazione dello spazio urbano assente

Progetto vincitore della prima edizione di CREATIVE LIVING LAB Premio bandito dalla DGAAP Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MIBAC Ministero dei Beni e delle Attività Culturali

 

IL VUOTO PROPRIO è un progetto sui vuoti urbani, luoghi marginali e invisibili all’interno del tessuto denso della città storica di Napoli; in particolare, sulle aree di sedime risultanti da crolli o demolizioni, di proprietà privata, per le quali il Piano Regolatore Generale prevede la ricostruzione a parità di volume per attrezzature pubbliche e/o di uso pubblico.

Queste aree sono particolarmente interessanti perché aprono ad una riflessione su alcuni temi cruciali in ambito urbano: densità abitativa/standard, nuovi usi pubblici (anche immateriali), decostruzione, conservazione/trasformazione, gentrification, rapporto pubblico/privato, diritto d’uso/diritto alla città; e configurano nuove possibili declinazioni dell’ordinamento giuridico locale.

L’obiettivo è avviare una riflessione collettiva sullo spazio urbano non costruito e in generale sulla necessità del vuoto in un contesto culturale dove riempire è l’imperativo; costruire con/per le comunità di riferimento, un processo di rigenerazione urbana basato sull’attivazione di immaginari collettivi capaci di produrre, in questi spazi, interventi di arte/architettura, senza fare volume; sperimentare come l’azione collettiva possa aprire nuovi scenari normativi.

L’interesse è quello di riflettere sullo spazio urbano vuoto, di materia e d’uso. Il periferico in quest’ottica non è un “oggetto” spaziale collocato geograficamente lontano dal centro, ma luogo della marginalità, sia a livello percettivo che socio-economico e culturale (spazi vuoti d’uso; improduttivi, incapaci di produzione economica e riproduzione sociale). L’idea è di trattare i vuoti della città come realtà urbane potenzialmente attive.

L’azione proposta per queste aree è una pratica collettiva, propria dell’immaginario, forma fondamentale di uso pubblico dello spazio che metta a lavoro la capacità delle comunità di auto-organizzarsi, creare connessioni materiali e immateriali, moltiplicare potenziali e risorse, attivare una trasformazione degli spazi che abita.

In queste aree i proprietari non perdono il diritto all’edificazione; tuttavia nel tempo indefinito dell’attesa che ciò avvenga, ci si propone di esercitare il diritto di immaginare e suggerire per questi spazi nuovi usi.

Il destinatari del progetto (piattaforma interdisciplinare aperta alla partecipazione allargata) sono: associazioni, comitati civici, comunità di abitanti; artisti, artigiani, professionisti; istituzioni prossime ai contesti attivati.

 

Il progetto si articola nelle seguenti 5 fasi:

1. Comunicazione e presentazione del progetto alla città (contenuti, intenti, articolazione temporale).

2. Seminario di inquadramento teorico/pratico sui temi del progetto, rivolto a tutti soggetti interessati, con il contributo di studiosi esterni al gruppo multidisciplinare.

3. Ciclo di 3 Workshop, cuore del progetto, uno per ciascuna delle aree di raggruppamento dei vuoti individuate. Aperti ad una partecipazione allargata, della durata complessiva di 10 giorni ognuno, saranno condotti attraverso diversi dispositivi: tecniche di lavoro partecipato; pratiche collettive artistiche (pratiche narrative, performative, audio-visive, installative, etc.); passeggiate esplorative; lectio magistralis.

Il workshop tipo, condotto da 2-3 tutor e un facilitatore, prevede: un lavoro di istruttoria e presentazione, una passeggiata/sopralluogo in plenaria degli spazi nell’area di riferimento; una fase progettuale aperta a diversi linguaggi disciplinari, organizzata in diversi tavoli; una lecture tenuta da un artista o da una figura di riferimento per le pratiche relazionali di rigenerazione; una o più discussioni plenarie dei risultati/prodotti in progress.

4. finalizzazione dell’attività dei workshop (collezione, selezione, revisione delle varie forme di elaborati, editing); produzione di un libro/catalogo e di una documentazione audiovisiva; preparazione e presentazione performances itineranti che “cuciranno” i vuoti esplorati in una mappatura agita.

Prodotti di breve periodo: Libro delle idee (testo/catalogo delle visioni/ progetti/ riflessioni prodotte all’interno dei workshop); Mappa Ipertesto che associ luoghi del progetto e possibili strumenti giuridici (comodati, convenzioni); Azioni Performative; Documentazione audio video;

5. avvio azioni di crowdfunding e foundraising

Le strategie di sostegno del progetto a medio termine prevedono accordi di comodato d’uso gratuito con i privati proprietari delle aree in oggetto; predisposizione di schemi di convenzione adeguati con il coinvolgimento del Dipartimento di Urbanistica del Comune di Napoli. A lungo termine, è previsto l’avvio di azioni di crowdfunding e foundraising per la realizzazione a step del progetto; coinvolgimento di ulteriori sostenitori.

Il progetto è riproponibile in quanto: la natura delle aree in oggetto è trasversale a diversi contesti urbani (nazionali ed internazionali); il processo partecipativo implementato si avvale di tecniche e pratiche riattivabili; le procedure ed i dispositivi giuridici utilizzati si prestano ad essere riproposti, con le debite variazioni in altre realtà territoriali.

Le ricadute del progetto su questi spazi riguardano molteplici aspetti che hanno tutti a che fare con il miglioramento della qualità della vita a partire dal discorso attualissimo sulla generazione di standard materiali/immateriali.

Il gruppo di lavoro è costituito da:
Prof. Stefano de Martino_architetto_responsabile scientifico
PhD L. Basco_architetto/paesaggista_esperto
PhD F. Carangelo (MUD_studio)_architetto/urbanista_tutor/segreteria
organizzativa
M. Vittucci_(MUD_studio)_architetto/scenografa_tutor/segreteria
organizzativa
K. Lohrmann_editor/exhibition maker_lecturer
A. Cianelli_artista/ricercatrice_tutor/segreteria organizzativa
A. Valentino _(LAN)_architetto/community planner_tutor/segreteria
organizzativa
Prof. P. Nunziante_(LAN)_architetto_resp. legale
PhD A. Schisa_(LAN)_architetto_tutor/segreteria organizzativa
G. Faiella_(LAN)_artista/designer_tutor
A. Bartoli_(LAN)_architetto_tutor
F. Dell’Acqua_architetto/PhD student_collaboratore
M. Simeone_giornalista/curatore_comunicazione
F. Romano_artista_collaboratore

in collaborazione con i coproponenti:

Fondazione Opera Pignatelli. Opera nel settore delle Associazioni senza scopo di lucro, avendo finalità di solidarietà sociale e realizzazione di progetti in ambito economico-sociale, socio-sanitario, formativo.

Associazione VerginiSanità, senza scopo di lucro, ha l’obiettivo di promuovere progetti integrati per la riqualificazione del contesto urbano compreso tra il Borgo dei Vergini e il Rione Sanità.

e con i partner:

Film Commission Regione Campania

Meridonare s.r.l.

con il sostegno di:

Ambasciata, Le Scalze, Sgarrupato

                                              da un’idea di MUD_Studio